Il mare è il teatro su cui si sta giocando il ridisegno di alcune dinamiche internazionali, e l’Italia, al centro del Mediterraneo, potrà guadagnare peso economico e politico solo se saprà intercettare questi cambiamenti, comprenderli e volgerli a suo favore. Le tensioni Usa – Cina, il conflitto ucraino, la ristrutturazione delle supply chain stanno avendo un effetto profondo su traffici marittimi, che rappresentano il 90% del commercio mondiale in volume e il 70% in valore.
Il Mediterraneo, mare piccolissimo se confrontato con gli oceani è – oggi più che in passato – centrale e strategico per i traffici globali: di qui passa il 20% del commercio marittimo mondiale, il 27% dei containers e il 30% del commercio energetico. E il Canale di Suez, punto di contatto fra Asia, Africa ed Europa e via privilegiata per i commerci dall’Asia alla costa atlantica americana, con oltre 23.400 navi in transito nell’ultimo anno, continua a rappresentare lo snodo fondamentale di questi traffici.
Lo è anche per l’Italia, dato che oltre 154 miliardi di euro del nostro import-export è diretto verso Paesi raggiungibili solo passando il Canale. Se consideriamo, poi, il peso della Blue economy che ha superato i 52,4 miliardi di valore aggiunto, con 228mila imprese e 914mila addetti, è evidente come il mare sia di fondamentale importanza per l’Italia.
Continua a leggere su La Stampa l'analisi di Massimo Deandreis, Direttore generale SRM.
Il Rapporto 2023 di SRM si presenta in un’edizione speciale che racconta gli ultimi dieci anni di fenomeni, trend e dinamiche che hanno caratterizzato il settore dei trasporti marittimi e della logistica.
Abbiamo dunque voluto, con questa chiave di lettura, razionalizzare i principali accadimenti che hanno impattato su un comparto che rappresenta un grande asset per il Paese: da quelli che ne hanno stravolto gli equilibri — crisi energetica, aumento dei prezzi delle materie prime, pandemia, guerra — fino alle evoluzioni delle rotte navali e alle nuove sfide e opportunità a cui rivolgere attenzione come la digitalizzazione, la sostenibilità, gli investimenti del PNRR e lo sviluppo del Canale di Suez.
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