Venerdì 10 dicembre dalle 15 alle 18 si è tenuta la presentazione del Rapporto sulla Finanza Territoriale 2021 con la conferenza online "Regioni e territori, dall’emergenza sanitaria al PNRR" in diretta da Roma dalla sede del CNEL.
Il Rapporto è realizzato da sette Istituti di ricerca regionali: SRM, Agenzia Umbria Ricerche, Polis Lombardia, IPRES Puglia, IRES Piemonte, IRPET Toscana e Liguria Ricerche. Lo studio dedica ogni anno la prima parte alla analisi congiunturale della finanza degli enti decentrati. La passata stagione è segnata dall’emergenza sanitaria e dalle profonde trasformazioni che questa ha portato con sé, in larga parte destinate a permanere nel prossimo futuro. La pandemia ha fatto emergere le molte debolezze del nostro Paese: dall’incerta collaborazione tra centro e periferie alle crescenti disparità territoriali, a partire dalla sanità. La seconda parte, invece, è dedicata alle molte riforme che sono oggetto del dibattito corrente, per una efficace attuazione del PNRR e per l’ammodernamento del Paese, verso la transizione verde e digitale.
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La crisi sanitaria ha contribuito a rendere più visibili alcune problematiche che il nostro Paese aveva già da tempo necessità di risolvere, quali: il riassetto dei rapporti tra Amministrazioni centrali e decentrate e le disparità territoriali nella garanzia dei servizi essenziali per i cittadini. La parte congiunturale del Rapporto, analizza e interpreta i primi effetti prodotti sulla finanza pubblica dalla crisi sanitaria, che sono in larga parte destinati a perdurare. Il futuro dei sistemi di finanza territoriale, dopo la pandemia, dipenderà fortemente dal consolidamento di un equilibrio tra spesa sanitaria e modalità del suo finanziamento, ovvero, in primo luogo, dal completamento del lento processo di standardizzazione del fabbisogno sanitario. La parte monografica, si sofferma sui processi di riforma e di razionalizzazione che, nel post-pandemia, saranno indispensabili, anche per un efficace utilizzo dei fondi del PNRR. Come sottolineato dai capitoli del Rapporto, i processi di transizione “verde” e “digitale” non potranno prescindere, nel nostro Paese, da un’opportuna considerazione dei trend demografici e dei divari territoriali, che sono infrastrutturali e di produttività, ma anche relativi al livello dei servizi essenziali: sanità, scuola, welfare e trasporti.
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