L’Italia ha già tutti i requisiti per conservare la propria leadership nell’ambito delle nuove tendenze verso la sostenibilità, non solo per i numerosi tematismi su cui può contare ma anche per le pratiche e le modalità di produzione e fruizione dei servizi turistici attuate.
Guardando, infatti, ai singoli comparti, e con attenzione al tema della sostenibilità, è possibile vedere come l’Italia possa contare su numerose attrattività legate ad un ricco patrimonio di strutture e caratteristiche strettamente connesse all’attenzione per l’ambiente.
In tale contesto, il Mezzogiorno partecipa attivamente con il 16% degli agriturismi nazionali, oltre 1/3 dei prodotti a marchio, quasi 1/3 delle strutture termali, 43 rifugi montani, 24 Aree Marine Protette e parchi sommersi (i ¾ dell’Italia), il 13% degli itinerari cicloturistici, l’86% dei Borghi Autentici d’Italia, oltre 1.000 fattorie didattiche e una buona parte delle strutture di turismo responsabile (52% degli stabilimenti balneari, 35% dei camping e 21% delle strutture ricettive).
L’attenzione verso un turismo in grado di contemperare le esigenze di sviluppo con la preservazione delle risorse naturali è un tema sempre più predominante. Il turismo archeologico subacqueo esprime al meglio questa simbiosi. Si tratta di una forma turistica ancora ristretta ma che ha tanto potenziale. Nello studio, partendo da un’analisi dello scenario turistico internazionale e delle nuove tendenze che coniugano ambiente e cultura nella sostenibilità, si evidenzia ciò che l’Italia e il Mezzogiorno possono offrire. Si approfondisce, quindi, il patrimonio archeologico sommerso, evidenziando le potenzialità del mercato italiano, in termini di domanda e di offerta, nonché gli impatti economici che si possono attivare sul territorio.
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