"Dai laboratori universitari alle industrie di produzione alla distribuzione, è la filiera farmaceutica che ha portato la Campania ai vertici delle esportazioni italiane", così sottolinea Il Mattino nell'articolo pubblicato il 14 novembre sulla Filiera Farmaceutica del Mezzogiorno, che cita i dati SRM.
La filiera farmaceutica meridionale presenta un Valore Aggiunto di 779 milioni di euro (il 7,7% del dato nazionale), 8,3 miliardi di export, 132 unità locali e 6.017 addetti.
La specializzazione produttiva del Mezzogiorno nel settore farmaceutico è del 2,3% in termini di valore aggiunto, un valore inferiore al dato nazionale (3,6%), ma sale al 13% se si considera l’export.
Il farmaceutico del Mezzogiorno risente, come quello del Nord Est, dell’assenza di una concentrazione di attività farmaceutiche delle dimensioni di quelle di Lombardia o Lazio. Rispetto all’Italia, infatti, la dimensione media risulta ridotta: 45,6 addetti per unità locale contro gli 84 dell’Italia.
Tuttavia, la filiera farmaceutica meridionale evidenzia, nel complesso, una integrazione intersettoriale ed interregionale in linea con quella tipica di altre aree del Paese.
Nel contesto meridionale, un contributo rilevante proviene dalla Campania che realizza quasi il 35% del valore aggiunto della filiera meridionale e quasi il 74% delle relative esportazioni. La regione, inoltre, rappresenta il 33% delle unità locali meridionali ed il 32% degli addetti.
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