30
Mar
2021
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L'interdipendenza nel mercato agroalimentare italiano

ll sistema agro-alimentare italiano si dimostra particolarmente attrattivo. A livello globale l’Italia è il sesto esportatore del settore alimentare, con una quota di mercato che raggiunge il 4%. Nel 2020 l’export agroalimentare è di oltre 46 mld, il 71% verso l’Europa, il 14% verso l’America, l’11,2% verso l’Asia, 1,8% verso l’Africa.
Anche il Mezzogiorno fa la sua parte.

Il Sud, con un VA del settore agro-alimentare (al 2019) di circa 19,5 mld di € rappresenta quasi un terzo del dato complessivo nazionale. In tale area si rilevano 14 distretti specializzati nel settore agro-alimentare che, con un valore dell’export di oltre 4,3 mld di euro per il 2019 coprono circa il 23% dell’export nazionale del settore. 
Il Sud si contraddistingue da un lato, per una dipendenza dall’estero per le materie prime: l’export agricolo, silvicoltura e pesca (2.021 mln € 28,9% dell’Italia) è il 66,6% dell’import (ITA: 48,2%). Dall’altro lato, è presente un rapporto più che positivo per ciò che riguarda i prodotti trasformati: l’export alimentare, bevande e tabacchi (6.137 mln € 15,7% dell’Italia) è il 163,5% dell’import (ITA: 137%).
Il Sud esporta prodotti agroalimentari in 192 dei 207 Paesi nei quali esporta l’Italia.

Nel 2020 l’export dell’agro-alimentare meridionale è di 8,2 mld €, il 18% del dato nazionale, il 68% verso l’Europa, il 16,5% verso l’America, il 9,9% verso l’Asia, 3,4% verso l’Africa. L’area registra performance migliori: nel 2020 export +6,7% contro un dato Italia del +1,7%. 
Il Mezzogiorno dimostra si essere una forza importante per il Paese, sostenendo le filiere lunghe nazionali attraverso le interdipendenze produttive che sviluppa con le altre aree italiane. In particolare, il Mezzogiorno risulta fornitore di prodotti primari del Centro-Nord ed importatore di prodotti lavorati ed industriali.


Da alcune analisi di SRM si evince che:

  •   nel settore agricolo, per ogni euro che va all’estero se ne aggiungono 3 destinati nel resto del Paese
  •   nel settore alimentare, per ogni euro che va all’estero se ne aggiunge un altro destinato nel resto del Paese. 

Ne derivano impatti significativi sul territorio nazionale. Si stima che:

  •   100€ investiti generano altri 75€ (di cui 17€ in altri settori della regione e 58€ nelle altre regioni)
  •   100€ investiti generano altri 611€ (di cui 149€ in altri settori della regione e 462€ nelle altre regioni).
     
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