Le imprese riprendono a investire e a utilizzare gli incentivi disponibili. Il flusso turistico che già nel 2022 aveva raggiunto livelli molto interessanti, si prevede che nel 2023 superi il 2019
di Vera Viola
C’è aria di risveglio in Campania. Le imprese riprendono a investire e a utilizzare gli incentivi disponibili. Il flusso turistico che già nel 2022 aveva raggiunto livelli molto interessanti, si prevede che nel 2023 superi il 2019.
Tutto, insomma, sembra far scorgere una nuova primavera in arrivo. «Le prospettive economiche per l’anno 2023 in Campania – commenta Salvio Capasso, responsabile servizio imprese e territorio di Srm, centro studi collegato a Intesa Sanpaolo – si presentano positive. Dalle prime indicazioni la variazione del Pil della regione, secondo nostre stime, dovrebbe essere almeno in linea o lievemente superiore alla media nazionale (+0,6%)». Si prospetta, insomma, per la regione e per Napoli l’aggancio alle dinamiche del resto del Paese atteso da molti anni.
Un segnale interessante viene dalla Zes. A un anno dalla nomina del commissario e dalla semplificazione delle procedure, la macchina si è avviata. Settantotto le domande presentate, sedici quelle autorizzate che produrranno investimenti per 120 milioni. Realizzato uno stabilimento industriale ad Acerra, in fase di collaudo: si tratta della Sbe dell’imprenditore romagnolo Alessandro Vescovini che nel 2022 ha rilevato la Meridbulloni di Castellammare con 65 dipendenti. Mentre è stata anche inaugurata la nuova piattaforma di stoccaggio di medicinali Farvima nell’Interporto di Nola.
Perlopiù sono imprese locali quelle che si fanno avanti, ma c’è anche la multinazionale: è in attesa del via libera della conferenza dei servizi il gruppo Novartis, già presente a Torre Annunziata con il più importante polo di produzione di farmaci d’Italia. Ed è pronto ad ampliarlo investendo, secondo le indiscrezioni di mercato, all’incirca 20 milioni.
La Zes Campania a dicembre scorso ha rilevato la fabbrica ex Whirlpool di Napoli (via Argine): è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale l’avviso di Manifestazioni di interesse. Il bando scade il 20 marzo alle 12.
Anche fuori dalle Zes – e prima che queste diventassero operative – qualcosa è cominciato a muoversi sui terreni industriali della Campania.
È recente l’annuncio di La Doria, leader nella produzione di conserve di pomodoro, di investimenti nell’anno per 38 milioni in quattro stabilimenti del Mezzogiorno di cui tre campani (Sarno, Fisciano e Angri) e uno lucano a Lavello (Potenza). Di pochi giorni fa è anche la comunicazione ai sindacati da parte di Unilever di un ammodernamento in sostenibilità e digitalizzazione che costerà 40 milioni nel polo del gelato di Caivano (Napoli). E Leonardo, due settimane fa, ha ribadito che completerà nel 2023 il piano di investimenti da 300 milioni avviato nel 2019.
Capasso di Srm aggiunge: «È previsto un recupero nel 2023 a doppia cifra del turismo regionale. Il turismo è un fattore trainante in grado di attivare molte filiere produttive come agroalimentare, moda e abbigliamento».
Napoli fa sempre il pieno e l’area archeologica di Pompei nell’ultima domenica di visite gratis è stata il monumento più visitato d’Italia.
Srm indica anche altri segnali positivi comparsi da qualche anno. In particolare, le imprese, nel 2022, in Campania sono cresciute dello 0,94% a fronte dello 0,89% del Mezzogiorno e 0,79% dell’Italia. «Riguardo alle imprese innovative – aggiunge Capasso – a marzo 2023 le start up sono cresciute rispetto all’anno scorso di quasi il 9% contro il +3% del Mezzogiorno e -1,7% dell’Italia, mentre le Pmi sono cresciute del 12,3%, contro il +10% del Mezzogiorno e il +11,9% dell’Italia».
E infine l’export – come riporta Srm – con la Campania che nel terzo trimestre registra una crescita del +27% a fronte del +21% dell’intero Paese. Numeri che in controluce trovano conferma nel traffico merci sul porto: 18,96 milioni di tonnellate di carichi nel 2022 (+6,3% sul 2021).
A crescere molto è anche l’offerta di formazione. L’ultima inaugurata, all’interno del Polo universitario della Federico II di San Giovanni a Teduccio, è la Agritech Academy. La prima era stata la Apple Developer Academy. Oggi ce ne sono undici in totale. Anche gli studi di consulenza raccontano di una vivacità nuova, determinata perlopiù dall’esigenza di avviare le transizioni ecologica e digitale. E nel campo della consulenza si registrano i recenti investimenti di Capgemini, Ntt e Accenture.
Il trend è innescato e quest’anno potrà essere supportato da una importante mole di risorse. Quelle del Pnrr, i cui porogetti dovranno diventare cantieri (fase complessa per una Pa debole) e quelle della programmazione Ue 2014-2020 arrivata all’ultimo anno. Il governatore Vincenzo De Luca qualche giorno fa a Benevento ha detto: «È stato certificato il 64% della spesa. Un dato superiore alla media nazionale del 59%». Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha ottenuto i soldi del Patto per Napoli e l’approvazione di numerosi progetti del Pnrr. De Luca denuncia il ritardo del Governo sullo sblocco di 5 miliardi del Fsc . De Luca e Manfredi si oppongono all’autonomia differenziata, considerata un grave pericolo. Soprattutto per la Campania e per Napoli, proprio ora che si sente aria di primavera.
© Copyright 2021-2023 SRM - Centro Studi e Ricerche - P.iva 04514401217
© Copyright 2021-2023 SRM services - P.Iva/C.F.: 09117291212 - Privacy policy