Il Sole24Ore dedica un approfondimento al nuovo studio di SRM «Il turismo nel Mezzogiorno. Scenari regionali e nuove prospettive di rilancio», che si inserisce nella collana dei Saggi e riporta le dichiarazioni di Salvio Capasso, Responsabile Servizio Imprese e Territorio di SRM.
Di seguito il testo dell'articolo:
Il turismo al Sud crescerà del 40% nel 2022, ma, sebbene si avvicini per l’89,5% ai livelli del 2019, ancora non li raggiungerà.
La ripresa, sin dal 2021, è stata registrata in tutta Italia, che con 65 milioni di arrivi turistici internazionali, è nella Top10 delle destinazioni del turismo internazionale, posizionandosi al 5° posto, tra Cina e Turchia. Per il 2022 si prevede un'ulteriore accelerazione. Nel Mezzogiorno, il 2021 è andato anche meglio del resto del Paese e quest’anno si prevede che si allineerà alla media nazionale.
«Si riscontra un desiderio di viaggiare a ogni costo – sottolinea Salvio Capasso, responsabile del servizio Imprese e Territori di Srm (Centro Studi collegato ad Intesa Sanpaolo) – nonostante le incognite legate alla situazione sanitaria e alle tensioni geopolitiche».
Dati e previsioni sono descritti nello studio «Il turismo nel Mezzogiorno. Scenari regionali e nuove prospettive di rilancio», che si inserisce nella collana dei Saggi. Lo studio tiene conto di opportunità e minacce di carattere sanitario e della situazione geopolitica. Sulla base di queste considerazioni sviluppa tre scenari (ottimistico, base e meno ottimistico).
In sintesi, il turismo al Sud ha avuto uno sprint nel 2021: quando la crescita è stata maggiore rispetto alla media nazionale del 36,4%, consentendo un recupero del 64% delle presenze del 2019. Le presenze turistiche domestiche sono cresciute del 24,6% (Italia +23,8%) e quelle internazionali del 102,2% (Italia +57,5%). La spesa turistica dei viaggiatori stranieri è aumentata del 42,7% a fronte del 22,7% della spesa dei viaggiatori italiani. Va sottolineato che la maggiore crescita della domanda internazionale dipende dal fatto che si era praticamente azzerata nel 2020.
Ancora in crescita nel 2022: il Sud si allinea al trend nazionale. Quasi 77,5 milioni di presenze turistiche (nello scenario medio), con una crescita rispetto all’anno precedente del 40% ed un recupero della domanda sul 2019 dell’89,5%, in linea con il dato nazionale (89,7%).
La componente domestica cresce del 20%, raggiungendo 51,5 milioni di presenze, pari al 96,5% del dato del 2019. Maggiore vivacità della domanda internazionale con un +108,2% e un recupero dei valori del 2019 per il 78,1%.
Campania spinta al recupero. Le regioni si differenziano. Ad esempio, la Campania, che si caratterizza per un turismo più culturale, dopo la più corposa perdita di presenze nel 2020 (-66,9%), una debole ripresa nel 2021 (+23,1%), prevede una maggiore spinta nel 2022 tale da poter recuperare il 90% delle presenze del 2019. Il turismo sardo, prevalentemente balneare, dopo la riduzione della domanda del 58% nel 2020, riesce a registrare una rilevante crescita nel 2021 (+70%) che si prevede prosegua nel 2022 (+29%) raggiungendo il 91,8% delle presenze del 2019. Anche la Sicilia, dopo il crollo del 56% delle presenze nel 2020, evidenzia una buona ripresa nel 2021 e nel 2022 (del 47%) recuperando il 2,3%. Fanno da contraltare altre realtà come la Puglia, con un turismo più domestico, in cui si stima per l’anno in corso un recupero quasi completo della domanda turistica prepandemica.
Secondo gli analisti di Srm, il Pnrr, con risorse e riforme, offre l’occasione di sviluppare un’offerta turistica più digitale e sostenibile. Le risorse a disposizione per il comparto «Turismo e Cultura 4.0» sono pari ad oltre 8 miliardi e si stima che circa 2,9 miliardi (35%) siano destinati alle regioni del Mezzogiorno. «Occorre un’offerta turistica più digitale e sostenibile – sottolinea Capasso – C’è bisogno di formazione e accessibilità. Esigenze presenti prima del Covid e oggi diventate imperativi per sistemi competitivi». La ricerca si chiude insomma, con un chiaro invito a investire.
Le previsioni di SRM sulle dinamiche turistiche italiane evidenziano che nel 2021 si sono registrati dei trend in miglioramento ma il recupero dei livelli pre-covid richiede ancora tempo.
Lo studio tiene conto di opportunità e minacce di carattere sanitario e della situazione geopolitica. Sulla base di queste considerazioni sono stati sviluppati tre scenari (ottimistico, base e meno ottimistico) declinati sia a livello nazionale che meridionale. Sono infatti illustrate stime per il turismo nazionale nel 2022 e analizzati gli scenari per il turismo nel Mezzogiorno, incluse otto schede di approfondimento regionali su Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Nel saggio si descrivono infine le potenzialità turistiche connesse ad ambiente e cultura e viene affrontata la tematica delle politiche a favore del settore turistico legate al PNRR.
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