Sabato 16 settembre alle ore 15 Massimo Deandreis, Direttore Generale SRM, è stato speaker alla quarta edizione delle Giornate del mare di Limes – “La guerra cambia il mare” –, che quest’anno per la prima volta si sono tenuti a Napoli presso Palazzo Reale in Piazza del Plebiscito.
Il conflitto ucraino è anche, in misura notevole, guerra marittima. Direttamente, perché ha un teatro cruciale nel Mar Nero, bacino chiuso che esiste nella sua dimensione marittima solo in virtù degli stretti turchi che lo connettono al Mediterraneo. Indirettamente, perché in questi mesi di combattimenti il Mediterraneo è (ri)assurto a teatro delle schermaglie tra Russia e Nato, con una presenza navale inedita dai tempi della guerra fredda. Infine, in virtù del fatto che per il “nostro” mare passano le vitali rotte energetiche alternative alla compromessa relazione con Mosca. A ciò il Mare Nostrum aggiunge il persistente ruolo di tragica frontiera liquida tra Ordolandia – l’Europa mediterranea, propaggine meridionale del mondo abbiente e (relativamente) stabile – e le inquete terre nordafricano-levantine, affaccio costiero della vasta Caoslandia. Ma anche una dimensione medioceanica quale interconnettore tra Pacifico e Atlantico, tra Asia e Occidente, attraverso cui proiettare commerci e influenza.
Il Direttore di SRM è intervenuto nell'ambito del panel "A cosa ci serve il mare" con il Generale Claudio Graziano, Mario Mattioli e Riccardo Rigillo. Modera Fabrizio Maronta.
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