Il valore della filiera Agroalimentare italiana
Il sistema agro-alimentare italiano si dimostra uno dei cardini dell’economia nazionale. Se è vero che l’insieme del valore aggiunto di agricoltura e industria alimentare esprime il 4% del PIL nazionale, includendo anche i settori a valle tale incidenza sale notevolmente.
Considerando tutta la filiera del cibo, dall’agricoltura alla ristorazione, nel 2022 si realizza un fatturato di circa 621 miliardi di euro, con un peso pari al 15% circa sull’intera economia. Il valore è cresciuto del 14,2% rispetto al 2021, determinato anche dalla dinamica crescente dei prezzi.
Alcuni primati della filiera Agroalimentare italiana
AGRICOLTURA
l’Italia si colloca nell’UE27 al:
- 3°posto per numero di aziende agricole: 1.133.020 (2020)
- 6°posto per superficie agricola utilizzata con 12,5 mln di ettari (2020)
- 3°posto per va agricolo: 40.456,4 mln € (2023)
- 2°posto per produzione vegetale: con 12.349.000 t. rappresenta il 21% del totale UE (2022). In particolare, primato europeo nella produzione di uva da vino, pomodoro, pere, pesche e secondo posto in quella di agrumi, mele, olive da olio
- 3° posto numero di occupati in agricoltura con 872,1 mila unità (2023)
ALIMENTARE
L’Italia si colloca tra i primi 4 paesi dell’ UE per:
- numero di occupati (4°, 479.807, 2022)
- valore aggiunto, (3°, 36.715 mln, 2021)
- numero di imprese (2°, 51.039, 2022)
- fatturato (3°, 182.642 mln, 2022)
L’attrattività della filiera Agroalimentare italiana
- Nel 2023 l’export Agroalimentare è stato di oltre 64 mld € (+5,7% rispetto al 2022) ed ha raggiunto 206 Paesi del mondo. C’è una dipendenza dall’estero di materie prime con un saldo negativo del comparto agricolo per quasi 13 mld €.
- I prodotti di punta dell’Agroalimentare italiano hanno raggiunto, nel 2023, un nuovo record con esportazioni per 37,9 mld € (quasi il 60% delle esportazioni del settore Agroalimentare).
- La crescita, rispetto all’anno precedente, è stata del 7,4%.
Una forza d’urto internazionale sempre più rilevante!
- Il nostro Agroalimentare può vantare un ottimo posizionamento soprattutto nel ‘top di gamma’, che sostiene la crescita delle esportazioni agroalimentari italiane (+5,8% nel 2023 a prezzi correnti).
- Nel 2026 le esportazioni agroalimentari italiane potranno sfiorare i 70 miliardi di euro.
- Il saldo commerciale risale fino a quasi 3 miliardi di euro al 2026.
Il Sud fa la sua parte: produce, contribuisce alla competitività del «Made in Italy» e sostiene le filiere nazionali lunghe
- Il Sud, con un VA del settore Agroalimentare di circa 21 mld di €, rappresenta oltre il 30% del dato complessivo nazionale. (Calabria 2 mld €, quasi il 7% del Pil della regione).
- Nel Sud si rilevano 15 distretti specializzati nel settore Agroalimentare che, con un valore dell’export di oltre i 6 mld € per il 2023, coprono circa il 55% dell’export Agroalimentare dell’area.
- Con 11,7 mld € di export Agroalimentare, il Sud pesa per il 18,2% sul dato nazionale e mostra performance migliori (+6,4% sul 2022 contro +5,7% per l’Italia).
- L’area esporta prodotti agroalimentari in 190 dei 206 Paesi nei quali esporta l’Italia.
- Ha una dipendenza dall’estero per le materie prime: export agricoltura, silvicoltura e pesca (2,5 mld €, 29% dell’Italia) è il 60,4% dell’import (ITA: 40,5%), ma un rapporto più che positivo per ciò che riguarda i prodotti trasformati: export alimentare, bevande e tabacchi (9,1 mld€, 16,5% dell’Italia) è il 165,3% dell’import (ITA: 128%).
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