22
Dic
2023
News

L'analisi SRM sulla Crisi nel Mar Rosso: i principali numeri del Canale di Suez e i primi effetti

In relazione alla crisi nel Mar Rosso nello stretto di Stretto di Bab el-Mandeb, che ha visto assalti ad alcune navi cargo da parte dei ribelli Yemeniti Houthi, abbiamo elaborato alcuni dati sui traffici del Canale di Suez per evidenziarne la rilevanza strategica e i possibili effetti in termini di disagi per le supply chain internazionali e le forniture energetiche.

Il Canale di Suez e gli effetti della crisi

  • Nel periodo 1 - 18 dicembre del 2023 sono transitate 1.299 navi con una diminuzione del 4,6% rispetto allo stesso periodo del mese precedente.
  • Ha totalizzato oltre 25.000 transiti navali nel 2023 con un introito di pedaggi nell’anno fiscale 2022-2023 (da luglio 22 a giugno 23) per l’Egitto pari a oltre 9,4 miliardi di dollari.
  • Rappresenta il 12% del commercio mondiale in termini di transiti di merci in commercio internazionale; se consideriamo i container il dato aumenta fino al 30%.
  • In termini energetici, il canale rappresenta il 10% dei prodotti petroliferi raffinati, l’8% del Gas Naturale Liquefatto e il 5% del greggio.
  • Inoltre, vanta il transito del 14,6% dell’import mondiale dei prodotti cerealicoli e del 14,5% dell’import mondiale dei fertilizzanti agricoli.
  • Per Suez transita il 40% circa dell’import-export marittimo italiano per un totale di 154 miliardi di euro.
  • Le compagnie marittime appartenenti alle grandi alleanze strategiche che varcano Suez rappresentano il 54% del totale container che viaggiano via mare.
  • Le deviazioni per il Capo di Buona Speranza delle grandi compagnie marittime implicano una maggiore lunghezza delle rotte strategiche: ad esempio sulla rotta marittima Shanghai – Amburgo la via per Suez ammonta a 26 giorni di navigazione mentre diventano 36 per il Capo di Buona Speranza (+10 giorni); la Shanghai  - Pireo via Suez 19 giorni mentre via Buona Speranza 34 giorni (+15).
  • La curva dei noli è in salita anche se ancora non vengono registrati aumenti esorbitanti: nell’ultima settimana riferita al 14 dicembre il DWCI (Drewry World Container Index) è salito del 4% rispetto alla settimana precedente (circa 1.500 dollari per container), tuttavia altre fonti stimano che i noli, se la crisi dovesse prolungarsi, potrebbero risalire fino a toccare il triplo/quadruplo di tale valore.
  • Potrebbero essere rivisti al rialzo, nei prossimi giorni, il costo del bunker (rifornimento delle navi) e delle assicurazioni marittime;
  • I giorni di ritardo incideranno sulla ri-schedulazione delle navi e quindi sugli arrivi e le partenze anche da/per porti italiani, tra cui Genova, Gioia Tauro, La Spezia, Trieste che sono tra i principali porti container ed energetici nel nostro Paese (traffico container e prodotti petroliferi). Nel breve termine le navi potrebbero non entrare nel Mediterraneo sbarcando nel Nord-Europa, mentre nel lungo termine, non dovrebbero esservi ripercussioni sui volumi totali dell’Italia, poiché le spedizioni per la maggiore, giungeranno comunque a destinazione seppur con ritardi diffusi.

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The Suez Canal. The impact of war and the pandemic on maritime routes, an analysis of port competitiveness indicators, the role of Egypt in global trade and the development of the SCZone

Questo è il quarto Rapporto che Alexbank e SRM elaborano insieme per monitorare le dinamiche del Canale di Suez, uno dei più importanti snodi marittimi e logistici del mondo che va assumendo sempre più valenza geo-strategica e geo-politica passando per esso circa il 12% del traffico internazionale di merci di tutte le tipologie (petrolio, materie prime, container etc).

Lo studio analizza le statistiche e i fenomeni più importanti che sono intervenuti a modificare i flussi mondiali di merci e il ruolo del Canale in questo ambito. Le analisi si focalizzano sugli impatti economici della guerra, sul valore delle relazioni via mare dell’Egitto, sui numerosi investimenti che si stanno realizzando nella Suez Canal Economic Zone.

La pubblicazione è solo in lingua inglese.

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