10
Giu
2025
News

La ZES Unica nel contesto dell’economia del Mezzogiorno e del territorio calabrese

Negli ultimi anni, le performance economiche del Mezzogiorno sono in recupero rispetto al Centro-Nord. L’Indice sintetico dell’economia meridionale ha raggiunto quota 541,3, in aumento di circa 70 punti rispetto al 2019, con un recupero di quasi 3 punti nel differenziale con il Centro-Nord (da 51 a 48,1 p.p.).

Le leve di questa ripresa includono l’occupazione che cresce di 5,5 punti percentuali rispetto al 2019, l’export che registra +30 punti percentuali rispetto al 2019 e gli investimenti, in forte accelerazione, con ulteriore spazio di crescita. Le stime SRM per il 2024 indicano una crescita del PIL del +0,6%, con una dinamica confermata anche per il 2025, ancora in linea con le medie nazionali grazie essenzialmente al ruolo degli investimenti.

Con il Mezzogiorno si rafforza anche il ruolo della Calabria: per il 2024 si stima una crescita del Pil calabrese in linea con il dato medio del Paese (+0,5%), seppur lievemente inferiore rispetto al dato meridionale.

La regione esprime l’8,5% del Valore Aggiunto (vale a dire 34,9 mld €) complessivo del Mezzogiorno. La struttura produttiva si caratterizza per un peso maggiore dell’agricoltura e dei servizi rispetto alla media meridionale ma la manifattura gioca, comunque, un ruolo rilevante con 7.488 imprese, quasi 27mila occupati e 867 mln € di export.

La Calabria si trova oggi di fronte a una sfida storica, ma anche a un’opportunità concreta: valorizzare le sue potenzialità economiche in chiave di sviluppo sostenibile e competitivo. In questo contesto, la ZES Unica rappresenta uno strumento di politica industriale potente e innovativo, capace di trasformare in profondità il tessuto produttivo della regione.

Non si tratta soltanto di misure fiscali o agevolazioni burocratiche, ma anche di un modello di crescita integrato, che punta a rendere più attrattivo il territorio per nuovi investimenti, favorire la nascita di nuove impreseampliare le dimensioni aziendali e rafforzare il tessuto imprenditoriale locale. L’obiettivo è chiaro: accrescere la densità produttiva, generare economie di scala, innovare i processi e attrarre capitale umano qualificato.

Affinché si colgano tutte le opportunità, è importante la presenza di un ecosistema locale che supporti lo strumento e contribuisca ad accrescere le probabilità di successo e le potenzialità di crescita.

Tali forze non mancano sul territorio. La Calabria si caratterizza per la presenza di diversi pilastri già in evoluzione e potenzialmente rafforzabili grazie alla ZES:

  1. Agroalimentare: 1,98 miliardi di euro di Valore aggiunto (6% del totale regionale) e un export internazionale di 438,5 milioni di euro (di cui il 9% verso gli USA).
  2. Turismo: caratterizzato da qualità e da un’internazionalizzazione in recupero. La permanenza media è superiore alla media nazionale (4,6 notti contro 3,3), i turisti stranieri sono meno del 20% delle presenze complessive ma in recupero rispetto al resto del territorio e le presenze in strutture di fascia alta (4 e 5 stelle) rappresentano il 58,1% della domanda. L’indice ICTR – indicatore calcolato da SRM a livello internazionale e che misura la competitività turistica delle regioni – colloca la Calabria al 50° posto tra 98 regioni di Italia, Spagna, Francia e Germania.
  3. Economia del mare e ruolo dei porti: i “Mari Tirreno Meridionale e Ionio” rappresentano un asset economico e logistico di rilevanza strategica, anche grazie alla presenza del Porto di Gioia Tauro, pivot di traffico internazionale (1° porto italiano per traffico container e 2° per automotive).
  4. Innovazione e capitale umano: in crescita il numero di PMI innovative (+86,2% rispetto al 2020) e un ecosistema innovativo che si evolve. In Calabria, un esempio in tal senso è l’HARMONIC INNOVATION GROUP (Holding che integra Entopan ed Eht) che punta a favorire un approccio integrato e multidisciplinare ai temi dell’innovazione territoriale, sociale, tecnologica e digitale.

Perché questo strumento possa realmente dispiegare tutto il suo potenziale, è indispensabile anche il sostegno di un ecosistema territoriale coeso e dinamico. Serve un ambiente fatto di istituzioni locali forti, infrastrutture moderne, un sistema educativo e formativo orientato al mercato del lavoro, reti logistiche efficienti, supporto al credito e – non ultimo – una visione condivisa tra pubblico e privato.

La consapevolezza condivisa è che la crescita non è un automatismo, ma il frutto di scelte strategiche, di collaborazione tra attori diversi e della capacità di cogliere le opportunità quando si presentano. La ZES Unica è una di queste. E la Calabria – con le sue risorse, i suoi talenti e i suoi settori strategici – ha tutte le carte in regola per essere protagonista di questa stagione di rilancio.

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