Prosegue il monitoraggio di SRM sulle filiere produttive meridionali. Oggi pubblichiamo i principali dati economici sulla Filiera Farmaceutica nel Mezzogiorno, una filiera dalla struttura complessa, caratterizzata da un elevato grado di integrazione internazionale e interregionale. Di seguito riportiamo le nostre elaborazioni sui dati relativi alle imprese, all'export, ai flussi interregionali e la nostra analisi sull'effetto moltiplicativo. Nell'ambito del Mezzogiorno, evidenziamo il contributo della Campania.
La filiera farmaceutica meridionale presenta un Valore Aggiunto di 779 milioni di euro (il 7,7% del dato nazionale), 8,3 miliardi di export, 132 unità locali e 6.017 addetti.
La specializzazione produttiva del Mezzogiorno nel settore farmaceutico è del 2,3% in termini di valore aggiunto, un valore inferiore al dato nazionale (3,6%), ma sale al 13% se si considera l’export.
Il farmaceutico del Mezzogiorno risente, come quello del Nord Est, dell’assenza di una concentrazione di attività farmaceutiche delle dimensioni di quelle di Lombardia o Lazio. Rispetto all’Italia, infatti, la dimensione media risulta ridotta: 45,6 addetti per unità locale contro gli 84 dell’Italia.
Tuttavia, la filiera farmaceutica meridionale evidenzia, nel complesso, una integrazione intersettoriale ed interregionale in linea con quella tipica di altre aree del Paese.
Nel contesto meridionale, un contributo rilevante proviene dalla Campania che realizza quasi il 35% del valore aggiunto della filiera meridionale e quasi il 74% delle relative esportazioni. La regione, inoltre, rappresenta il 33% delle unità locali meridionali ed il 32% degli addetti.
Al III trimestre 2024 le imprese farmaceutiche meridionali sono 110.
In Campania se ne contano 38, pari a quasi il 35% delle imprese meridionali del settore ed a circa il 6% del dato nazionale.
In termini di trend, negli ultimi anni si è assistito ad un lieve calo; nello specifico, rispetto al dato dell’analogo trimestre del 2023, si è registrato un -9,5% per la Campania, a fronte di un -7,6% per il Sud ed un -4,6% per l’Italia.
Le esportazioni della filiera farmaceutica meridionale hanno un valore (al II trimestre 2024) di 5.258 milioni di euro. In Campania sono di 3.803 milioni di euro, pari al 72,3% del dato meridionale ed al 14,8% del dato Italia. Il saldo commerciale è positivo per oltre 3,4 miliardi di euro.
Dall’analisi del trend delle esportazioni si rileva una crescita del settore nell’ultimo anno, con variazioni anche più alte rispetto al resto del territorio. Nel dettaglio, l’export farmaceutico campano fa registrare un +54,6% rispetto all’analogo dato del 2023, contro un +47,2% per il Mezzogiorno e un +1,2% per l’Italia.
Il Mezzogiorno, come il Nord Est, risulta importatore netto di prodotti farmaceutici, presentando un saldo di -6.060 milioni di euro. Le esportazioni interregionali sono state di 1.270 milioni di euro (6,6% dell’Italia) e le importazioni sono state pari a 7.330 mln di euro, il 38% del dato nazionale.
In Campania le esportazioni interregionali farmaceutiche sono state di 327,8 milioni di euro e le importazioni di 2.202,1 milioni di euro, con un saldo di -1.874,3 milioni di euro. (Fonte: SRM su dati Prometeia Istat)
Destinazione e provenienza dei flussi commerciali interregionali
In riferimento al mercato di provenienza, i prodotti originano in misura prevalente - oltre il 50% - nel Centro. Rilevante è anche il Nord Ovest da dove arriva quasi il 27% delle produzioni farmaceutiche meridionali. La forte concentrazione dal Centro e dal Nord Ovest è dovuta al ruolo preponderante del Lazio (47,9%) e della Lombardia (25,3%). In riferimento alla regione Campania, il peso del Lazio sale al 71,8%. Segue la Lombardia con un peso del 14,1% e la Puglia con il 5,7%. Insieme questi tre mercati raggiungono quasi il 92% del totale delle importazioni interregionali farmaceutiche della regione.
Passando ai mercati di destinazione, nel complesso la produzione farmaceutica interna del Mezzogiorno è diretta principalmente verso le regioni meridionali (75,6%), in misura più elevata rispetto a quella degli altri settori. In Campania, i flussi verso le aree interne del Mezzogiorno rappresentano l’85,3% del totale.
Per effetto dei legami interregionali e di filiera, nel Mezzogiorno si calcola che 100 euro di produzione farmaceutica attivano 42 euro aggiuntivi nell’area e 529 nelle altre regioni e negli altri settori, per un impatto complessivo di 671 euro. L’impatto complessivo a livello Paese generato dalla filiera farmaceutica meridionale risulta maggiore rispetto a quello generato da una regione media italiana (402 euro).
In Campania, l’impatto complessivo sale a 787 euro (54 euro nell’area e 634 euro nel resto del Paese) (Fonte: SRM su dati Prometeia).
© Copyright 2021-2024 SRM - Centro Studi e Ricerche - P.iva 04514401217
© Copyright 2021-2024 SRM services - P.Iva/C.F.: 09117291212 - Privacy Policy