A fine 2020 nel Mezzogiorno sono attive 1 milione e 716mila imprese, il 33,3% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al corrispondente valore del 2019, il dato è in lieve aumento (+1%); in particolare, mentre resta costante il numero delle imprese individuali, si riducono le società di persone (-1,9% a 174.134) e crescono considerevolmente le società di capitali (+5,7% a 360.710 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Fatta eccezione per le costruzioni (+2,2%), il numero di imprese attive risulta in calo in tutti i principali settori, con le attività manifatturiere e l’agricoltura che registrano entrambe un -0,1%; stabile il comparto del commercio. La forza lavoro del Mezzogiorno nel 2020 è stata composta da 7 milioni e 200mila individui (il 28,6% del totale nazionale), in calo del 4% rispetto al 2019. Il numero di occupati è sceso a 6 milioni e 57mila persone (-2%), mentre il numero dei disoccupati a 1 milione e 143mila unità (-13,3% contro -7,6% nel Centro-Nord e -10,5% in Italia). Il tasso di occupazione ha registrato un calo portandosi al 44,3%, mentre quello di disoccupazione si attesta al 15,9%; in calo anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 45,5% del 2019 a 43,3% del 2020) e quello di disoccupazione femminile (da 19,7% del 2019 a 17,9%,). Per quanto riguarda il commercio con l’estero, infine, nel 2020 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari ad quasi 86,5 miliardi di euro, in calo del 17,1% rispetto al 2019; le importazioni sono state pari a 43,4 miliardi (-20,3%) e le esportazioni pari a 43 miliardi (-13,7%).
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