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Giannini Editore, 2007
La ricerca, che si è avvalsa di un Advisory Board di primo livello (Assiterminal, Assologistica, Assoporti, Confitarma, Confetra, Unione Interporti Riuniti), analizza le profonde trasformazioni intervenute nei trasporti e nella logistica per effetto della globalizzazione. Questo settore riveste un’importanza strategica per il Mezzogiorno, l’Italia e l’Unione Europea e pertanto è oggetto di continua attenzione da parte della governance pubblica.
Infrastrutture competitive, sviluppo del trasporto intermodale, migliore aggregazione territoriale, sono i fattori necessari perché un sistema logistico sia efficace e contribuisca attraverso la produzione di ricchezza allo sviluppo economico. L’Italia e il Mezzogiorno dispongono di grandi potenzialità ma esistono criticità che devono essere affrontate con idonee soluzioni per non perdere le nuove opportunità che rinascono dal mutamento dei commerci mondiali.
Lo studio è arricchito da una qualificata indagine territoriale realizzata attraverso interviste ai principali players logistici: Ministero dei Trasporti, Assessorati regionali, imprese e Associazioni di categoria.
La varietà dei modelli dimensionali esistenti
e la scelta allocativa delle imprese
Giannini Editore, 2010
Questo studio approfondisce il tema e le caratteristiche della dimensione d’impresa dedicando approfondimenti alle opportunità che reti ed aggregazioni, orizzontali e verticali, possono rappresentare per la crescita e la competitività. La ricerca evidenzia come il concetto di dimensione ottimale sia un fattore mutevole e spesso non definito, che dipende dalle specifiche connotazioni dell’impresa stessa, del mercato in cui essa opera, dei competitor, e del territorio con cui essa si relaziona. La crescita della cultura di sistema tra le imprese italiane appare, quindi, l’unica strada percorribile per interagire con l’economia mondiale e per dare al tessuto industriale italiano e meridionale la giusta massa critica per competere. La ricerca si avvale di una robusta indagine territoriale volta a verificare, anche attraverso interviste ad imprese ed esperti, le realtà produttive esistenti evidenziando, con particolare riferimento al Mezzogiorno, casi emblematici e casi di successo.
Occasional paper, Gennaio 2011
SRM presenta un rapporto dettagliato sull’economia turistica della regione Lazio, mettendo in evidenza i punti di forza e di debolezza delle strategie adottate. Emerge, infatti, come il comparto turistico sia una potenziale “miniera” che il nostro Paese dovrebbe meglio sfruttare. Un dato tra tutti è emblematico: lo studio mette in risalto che ogni presenza di turista in più in Lazio (nuovo arrivo o allungamento di soggiorno) genera in Lazio 78 euro di Pil aggiuntivo, un valore molto più alto che la media nazionale (63 euro). Un valore inoltre che si “spalma” su un indotto importante che comprende tra gli altri commercio, moda, trasporti, cultura, sanità e rappresenta un volano per la nostra economia.
Caratteri strutturali, potenzialità e dinamiche competitive
dei Contesti Turistici meridionali
Giannini Editore, 2009
Di fronte alla globalizzazione del turismo si registrano nel Mezzogiorno due fenomeni contrapposti. Se da un lato si diffonde e si consolida a tutti i livelli politici ed economici la consapevolezza del suo ruolo strategico per lo sviluppo territoriale, grazie ai suoi effetti in termini di ricchezza e occupazione, dall’altro canto, si assiste ad una perdita di posizione di tale settore nello scenario competitivo italiano.
Il Mezzogiorno, fatica a decollare ed a proporsi come valido riferimento territoriale per il turismo in Italia.
Nell’analisi della complessità del rapporto tra il turismo e il territorio, l’approccio utilizzato nella ricerca considera l’industria turistica come un motore di crescita economica, di rigenerazione ambientale, urbana e sociale, quindi una vera risorsa legata in maniera inscindibile alle sorti del Mezzogiorno nel suo complesso .
Lo studio, unendo all’analisi dei dati di fonte comunale un ampio lavoro di interviste sul campo, è pervenuto a definire, in concreto, quattro elementi chiave che influenzano e condizionano il sistema turistico italiano: il territorio, il tessuto imprenditoriale,la finanza e le istituzioni.
Ma non solo. L’analisi incrociata di queste variabili, svolta per ogni località turistica, ha permesso anche di definire le peculiarità dei singoli contesti turistici meridionali, con specifiche mappature tematiche e territoriali per la Campania e la Puglia.
Il Turismo, per diventare realmente una leva di sviluppo territoriale, ha bisogno che si adottino delle policy funzionali alla generazione di percorsi di sviluppo locale che tengano conto dei caratteri strutturali e delle potenzialità turistiche dei diversi contesti locali, degli squilibri nelle forze in gioco e che favoriscano lo sviluppo ordinato delle realtà competitive del mercato.
Scenari economici, analisi del traffico e
competitività delle infrastrutture aeroportuali del Mezzogiorno.
Giannini Editore, 2008
La ricerca analizza punti di forza e debolezza del sistema degli aeroporti meridionali; comparto di interesse strategico per la creazione di un’efficiente ed efficace rete di trasporto di merci e passeggeri nel nostro Paese. Il Mezzogiorno è dotato di infrastrutture che possono rappresentare dei punti di grande importanza in un’ottica di interscambio sia a livello nazionale che internazionale. La ricerca evidenzia, inoltre, i nodi normativi e programmatici che ancora sussistono e che non favoriscono ancora un pieno decollo del sistema aeroportuale nazionale e del Mezzogiorno; e mette poi in risalto quelle che sono e saranno le risorse finanziarie a disposizione nei prossimi anni per lo sviluppo del sistema. SRM, come sempre, si prefigge di andare oltre l’analisi e di puntare alle soluzioni: grazie al contributo dei principali attori del sistema, l’Associazione propone indirizzi e strategie rivolti a favorire lo sviluppo del settore e con esso, la competitività del sistema Paese.
Giannini Editore, 2008
La trasformazione del settore distributivo risponde ai mutamenti dei bisogni sociali, sempre più complessi, reinterpretando la domanda dei consumatori, gli stili di vita dei cittadini, ed il cambiamento urbanistico delle aree urbane ed extraurbane.
L’importanza del tema per il Mezzogiorno, che rappresenta ancora un territorio-domanda appena in via di consolidamento, ha motivato la recente ricerca dell’Associazione SRM che ha analizzato i meccanismi alla base della rete distributiva italiana, approfondendone aspetti strutturali, economici e normativi. SRM propone di sviluppare un dibattito con l’obiettivo di verificare i modelli di sviluppo attuali, nell’ambito di dinamiche evolutive globali, compatibilmente con le vocazioni e le prospettive territoriali, molto diverse, peraltro, da Regione a Regione, invitando a discutere, sul tema, il mondo imprenditoriale, associativo, scientifico ed istituzionale.
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Il volume 3 della collana di studi sui settori economici di punta del Mezzogiorno, è dedicato alla filiera della moda. Lo studio analizza i principali driver di sviluppo del settore: dimensione organizzativa e relazionale, innovazione, internazionalizzazione e logistica.
L’analisi è compiuta con dovizia di analisi e statistiche sui dati del settore ma anche con il ricorso ad una serie di interviste che SRM, come è nel suo stile di ricerca, ha realizzato nei confronti degli attori primari del comparto: associazioni di categoria, imprese, centri di ricerca e mondo della finanza. Sfoglia il libro
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Cuzzolin Editore, 2011
La ricerca partendo dall’assunto che le enormi potenzialità presenti in Italia e nel Mezzogiorno, rispetto ad altri Paesi, non riescono a produrre ricchezza commisurabile al loro valore, traccia alcune ipotesi per la valorizzazione dei beni culturali e per la rimozione degli ostacoli che attualmente impediscono un giusto apporto allo sviluppo economico. Se negli altri Paesi la cultura è tra i primi asset di intervento, in Italia, e in particolare nel Mezzogiorno non è così, difatti il percorso delle riforme istituzionali dagli anni ’80 ad oggi ha evidenziato lo scarso raccordo tra Stato e Regioni sul tema e anche la limitata volontà delle Regioni ad assolvere il compito di valorizzare e gestire il patrimonio culturale presente sul proprio territorio; certamente la modesta capacità di mettere a reddito il sistema, perché chi “guadagna dai beni culturali” non coincide con chi “investe nei beni culturali”, non favorisce lo sviluppo di processi virtuosi o di best practices.
Il ruolo del trasporto ferroviario
come volano di competitività per il territorio
Cuzzolin Editore, 2011
La mobilità su ferro, in Italia e in particolare nel Mezzogiorno, come evidenziato in questa ricerca, presenta punti di forza e di debolezza che richiedono maggiori e nuovi investimenti per dare competitività al Paese sia nel ramo merci che in quello passeggeri: un sistema ferroviario integrato con porti, interporti, aeroporti e strade è il presupposto all’apertura internazionale di una nazione, nonché lo strumento per rendere più efficaci gli scambi regionali ed interregionali. La ricerca dimostra, con il supporto di dati, statistiche e testimonianze dei protagonisti, l’importanza strategica del settore ed evidenzia la necessità di ridefinire alcuni meccanismi normativi e burocratici per favorire la realizzazione di investimenti e velocizzare l’operatività di nuovi player, la necessità di impiegare più risorse nelle reti specie al Sud e stimola il potenziamento della tanto auspicata integrazione tra infrastrutture.
Giannini Editore, 2008
Questo studio cade nell’anno in cui il Sistema sanitario nazionale compie 30 anni di attività. Durante questo periodo, la sanità pubblica ha vissuto importanti trasformazioni volte a modernizzare il sistema come, ad esempio, l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. Tale logica ha consentito lo sviluppo di una “tripolarità” nell’erogazione dei servizi socio-sanitari basata sul pubblico, sul privato for profit e sul privato non profit. Il terzo settore ha manifestato una costante crescita sia quantitativa che qualitativa, contribuendo anch’esso alla modernizzazione dei servizi socio-assistenziali; attraverso le sue diverse “forme giuridiche” afferma sempre più il nuovo protagonismo delle organizzazioni intermedie, e prende ad occuparsi attivamente dei problemi delle comunità locali e di bisogni di segmenti di popolazione. Il non profit, con le sue strutture riesce a coniugare, in maniera efficace, l’aspetto sociale con quello sanitario, e, oltre ad esprimere forti valori etici e morali, comporta riflessi significativi sull’economia del Paese, anche in termini occupazionali. Le relazioni potenzialmente virtuose tra l’assistenza sanitaria ed il non profit, in realtà, risultano anche molto complesse e problematiche. La ricerca dell’Associazione Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, anche con un focus sulla Regione Campania, approfondisce gli aspetti normativi e finanziari e le relative criticità tra organizzazioni non profit, che operano nel settore socio-sanitario, ed il Servizio sanitario nazionale, in un’ottica spazio-temporale, al fine di individuarne i possibili driver di sviluppo.
Occasional paper, Ottobre 2011
Il seguente studio – promosso dalla Direzione Regionale Lazio, Sicilia e Sardegna di Intesa Sanpolo – è il frutto dell’evento tenutosi il12 luglio 2011 a Roma su “Il ruolo dell’industria dell’Entertainment nello sviluppo economico del Lazio”, che ha visto la partecipazione di alcuni dei personaggi di maggior rilievo del settore, riuniti per discutere sull’attuale situazione e sulle prospettive dell’industria dell’entertainment in Europa, in Italia ed in particolare nel Lazio. Le argomentazioni emerse dal dibattito, ricche di spunti e riflessioni, hanno reso doveroso sviluppare un quadro del settore dell’Entertainment che evidenziasse le caratteristiche, le criticità ma anche e soprattutto i punti di forza ed in particolare le sue potenzialità economiche ed occupazionali.
Giannini Editore, 2008
Quali, quanto e in che modo innovano le imprese meridionali, qual è il posizionamento a livello europeo in materia di innovazione e soprattutto quali policy possono essere messe in campo per favorire sia l’integrazione tra ricerca e sviluppo che il livello di social embeddedness. Sono questi gli interrogativi ai quali la ricerca dell’Associazione SRM ha tentato di rispondere.
I risultati delle attività di ricerca mostrano ancora una volta una disomogeneità del tessuto produttivo ed un coordinamento modesto nella definizione di strategie per l’innovazione. Anche l’analisi sul campo indica chiaramente come i casi di successo siano iniziative isolate, insufficienti a stimolare il tessuto produttivo circostante, ed a creare un tipo di conoscenza analitica e strutturata alle esigenze delle imprese. Anche su questo argomento il nostro Paese, ed il Mezzogiorno in particolare, ha ancora molta strada da fare. Un fattore, quello “innovazione” sul quale bisogna indubbiamente puntare per creare condizioni favorevoli ad alimentare sinergie tra i diversi attori locali e la competitività del territorio nel suo insieme. SRM propone di sviluppare un dibattito sul tema, dando, come sempre, la parola ai protagonisti.
Cuzzolin Editore, 2011
Lo studio descrive l’universo della ricerca scientifica sanitaria, le caratteristiche organizzative ed operative dei principali attori (pubblici, privati non profit e privati for profit) e le relazioni che il non profit sviluppa con gli altri protagonisti del settore. Il valore di questa ricerca, in modo particolare, è rappresentato dall’analisi di un tema poco trattato in letteratura e dallo sforzo positivo di integrazione dei dati disponibili. L’accurata indagine territoriale, eseguita attraverso interviste ad operatori del settore, fa emergere la necessità di creare un rapporto duraturo fra i diversi istituti con una visione strategica comune e con obiettivi coerenti ed integrati. La ricerca evidenzia anche per il Mezzogiorno la necessità di affermare il ruolo del non profit nella ricerca sanitaria non solo in termini di intermediazione di fondi, ma anche in termini di spin off di strutture di ricerca che possano collaborare in rete con altre istituzioni scientifiche.
Cuzzolin Editore, 2011
Studi e Ricerche per il Mezzogiorno ha svolto una ricerca sulle donazioni e sul ruolo economico e sociale che esse assumono nella nostra società ed in particolare nel settore non profit. Il Mezzogiorno sta operando nella prospettiva di creare una maggiore infrastrutturazione sociale, generando reti sempre più solide e forti di associazionismo. Bisogna rafforzare le reti fiduciarie onde canalizzare le donazioni verso le organizzazioni meritevoli e in grado di attivare processi virtuosi e moltiplicativi all’interno del tessuto sociale. L’economia del dono tuttavia richiede attente politiche fiscali che incentivino i privati e le Istituzioni a donare.
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La ricerca, svolta in collaborazione con Prometeia, mostra come le principali filiere produttive nazionali siano tra loro territorialmente interrelate e come il Mezzogiorno generi spesso spillover di attività per il resto del Paese oltre a contribuire in valore alla forza competitiva dei nostri prodotti all’estero. Agire sui fattori competitivi delle principali filiere meridionali, con opportuni e selezionati investimenti di natura infrastrutturale e produttiva, finanziati anche attraverso l’uso efficace delle risorse comunitarie, creerebbe e distribuirebbe ricchezza in tutto il Paese, contribuendo a ridurre i divari tra le aree per restituire all’intera economia nazionale delle realtà produttive più forti, più capillari e più strutturate.
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Programma Convegno – 18 marzo 2014
Giannini Editore, 2007
in collaborazione con lo IAI – Istituto Affari Internazionali
Ricerca realizzata col sostegno della Compagnia di San Paolo
La ricerca analizza la struttura economica della Regione Puglia con riferimento alle diverse forme e tipologie di internazionalizzazione. L’indagine approfondisce, con specifiche analisi su campo, quella parte della struttura produttiva pugliese basata su imprese medio-grandi a controllo esterno, in taluni casi multinazionali, attive soprattutto nei comparti della siderurgia, della meccanica e del chimico, senza trascurare i settori tradizionali più sensibili alle sfide dell’economia globale. Sono state esaminate, non solo le strategie aziendali riferite al mercato ma anche alcune importanti variabili di contesto come il rapporto con il mondo finanziario e le politiche di sviluppo pubbliche. Lo studio rappresenta la seconda tappa di una collaborazione pluriennale tra l’Associazione SRM e l’Istituto Affari Internazionali (IAI).
Pubblicazione realizzata da SRM e Istituto Banco Napoli – Fondazione, Dicembre 2015
La ricerca punta ad individuare alcuni elementi chiave per comprendere il fenomeno del Microcredito in Italia e nel Mezzogiorno, descrivendone gli elementi definitori e normativi e cercando di valutare la struttura della domanda e dell’offerta basandosi anche su specifiche esperienze locali, spesso appoggiate al finanziamento dei fondi strutturali, o su iniziative comunitarie
Il Mezzogiorno e le nuove sfide: infrastrutture e imprese,
le politiche di sviluppo, le fonti rinnovabili, il ruolo delle regioni
Giannini Editore, 2010
Questo studio è dedicato al comparto energetico con un’analisi dello scenario economico, normativo ed infrastrutturale (a livello internazionale, nazionale e meridionale), all’analisi dei fabbisogni, ed al ruolo che il Sud può avere in termini energetici facendo leva sulle specificità regionali e sui protagonisti del territorio in termini imprenditoriali ed infrastrutturali. Inoltre lo studio entra poi nel dettaglio territoriale, con riferimento alle regioni del Mezzogiorno, viste anche in un confronto con altre realtà territoriali. Il lavoro evidenzia le grandi potenzialità del Mezzogiorno che dispone di risorse ambientali (quali sole e vento) in grado di poter offrire un’opportunità per la crescita economica futura di quest’area. Una specifica parte della ricerca è dedicata alle politiche di sviluppo pubbliche, con un’analisi della spesa e dei programmi di investimento pubblici e privati. La ricerca si è avvalsa di un Advisory Board composto da rappresentanti istituzionali, imprenditoriali, del mondo associativo, scientifico e finanziario.
Dinamiche organizzative ed evolutive. Il ruolo dei CSV e delle Fondazioni di origine bancaria.
Guida Editore, 2006
La fase di grande cambiamento che sta interessando il sistema del Volontariato in Italia ha motivato un approfondimento da parte dell’aAssociazione Studi e ricerche per il Mezzogiorno. Si riscontrano differenze organizzative sia nel rapporto tra Regioni e Centri di Servizio per il Volontariato che nella gestione dei Fondi Speciali. In alcune Regioni il Volontariato è inquadrato in un’ottica di welfare-mix grazie alla collaborazione fra Enti Locali e attori del circuito Volontariato (territorio, Centri di Servizio, Fondazioni ex bancarie) ed incrementa le attività ordinarie delle Politiche Sociali. Concepire il sistema del Volontariato, dunque, come una risorsa per il territorio significa favorire l’elaborazione di strategie di connessione dell’apparato politico-amministrativo rivolto al sociale garantendo, ad una adeguata ricognizione dei bisogni, una efficace implementazione dei servizi.
Giannini Editore, 2007
Ricerca realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo
Il settore è caratterizzato da forte dinamismo, ma anche da elevata rischiosità generata dagli ingenti investimenti che richiede, dai lunghi cicli di sviluppo dei prodotti, dalla componente privilegiata in R&S tecnologico. La ricerca analizza le caratteristiche settoriali non trascurando gli aspetti territoriali locali, e le dinamiche nazionali e regionali. Focal point la regione Campania che vanta un radicato tessuto imprenditoriale e scientifico, la presenza di un prime contractor, ed un network di ricerca, fattori non trascurabili per puntare ad un upgrading qualitativo dell’intero sistema. Il Volume è il primo di una collana dedicata alla Campania, realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
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