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Nel corso del I semestre 2011 le esportazioni del Mezzogiorno (21,5 miliardi di euro) sono aumentate del 17,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un’incidenza sul totale dell’export italiano sostanzialmente stabile all’11,4%.
Per i dati relativi all’imprenditorialità, le imprese attive nel Mezzogiorno a settembre 2011 sono risultate pari a circa 1,7 milioni, con un incremento dello 0,2% sul dato del trimestre precedente. Sul versante occupazionale: il tasso di occupazione sale di un punto percentuale a 44,4% ma resta al di sotto di quello nazionale (57,3%). il tasso di disoccupazione migliora dal 14,1% del I trimestre al 13,1% del II trimestre 2011 (7,8% il dato per l’Italia). Infine, per quanto concerne il mercato creditizio, gli impieghi al I semestre del 2011 nel Mezzogiorno sono pari a circa 292 miliardi di euro, in aumento del 7,4% rispetto ai dati del primo trimestre del 2011.
Al III trimestre 2015, nel Mezzogiorno sono attive circa 1.678.000 imprese, il 32,6% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al III trimestre del 2014 il dato è in calo (-0,1%); in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-0,9% a 1.159.429 unità) e delle società di persone (-2,8% a 197.220), crescono le società di capitali (+5,4% a 270.003). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. I settori che hanno registrato il calo maggiore sono quello delle costruzioni (-1,6%), il manifatturiero (-1,4%) e quello agricolo (-1,0%). In calo è anche la forza lavoro che, composta da 7.295.000 persone (il 28,8% del totale nazionale), fa registrare un -0,2% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il numero di occupati è salito a 6.014.000 persone (+2,3%) ed è diminuito il numero di disoccupati (-10,5% contro il -9,7% nel Centro-Nord ed il -10% In Italia). Il tasso di occupazione è aumentato al 43%, mentre il tasso didisoccupazione è sceso portandosi al 17,6%; diminuiscono ulteriormente anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 51,5% a 48,6%) e quello di disoccupazione femminile (da 22,2% a 19,8%). Per quanto riguarda le relazioni commerciali, infine, nei primi 9 mesi del 2015, il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari a 67,9 mld di euro, in calo dell’1,5% rispetto ai primi 9 mesi del 2014; le importazioni sono state pari a 36,5 mld (-5,4%) e le esportazioni pari a 31,4 mld (+3,5%).
A fine 2017 nel Mezzogiorno sono attive quasi 1 milione e 695 mila imprese, il 32,9% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al 2016, il dato è in aumento (+0,5%); in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-0,5% a 1.147.504 unità) e delle società di persone (-2,1% a 186.862), crescono considerevolmente le società di capitali (+6,2% a 305.913 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Fatta eccezione per l’agricoltura che cresce dello 0,4%, sono in calo i principali settori con un -0,7% per il manifatturiero, un -0,3% per il commercio ed un -0,1% per le costruzioni.
La forza lavoro è stata composta da 7 milioni e 591mila persone (il 29,3% del totale nazionale), in aumento dello 0,8% rispetto al 2016. Il numero di occupati è salito a 6 milioni e 122mila persone (+1,2%), mentre il numero dei disoccupati è sceso a 1 milione e 469mila unità (-0,5% contro -6,4% nel Centro-Nord e -3,5% in Italia). Il tasso di occupazione è salito al 34,3%, mentre il tasso di disoccupazione è lievemente diminuito portandosi al 19,4%; in calo è stato anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 51,7% a 51,4%) e quello di disoccupazione femminile (da 22,1% a 21,8%).
Per quanto riguarda invece le relazioni commerciali, nel 2017 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari ad oltre 97,1 miliardi di euro, in aumento dell’11,4% rispetto al medesimo periodo del 2016; le importazioni sono state pari a 49,9 miliardi (+12,9%) e le esportazioni pari a 47,2 miliardi (+9,8%).
Al I semestre 2016 nel Mezzogiorno sono attive circa 1 milione e 682mila imprese, il 32,7% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al I semestre del 2015 il dato è in aumento (+0,6%); in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-0,2% a 1.154.289 unità) e delle società di persone (-12,5% a 192.915), crescono le società di capitali (+15,8% a 282.417 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. I settori che hanno registrato il calo maggiore sono quello del manifatturiero (-0,6%), le costruzioni (-0,6%) e quello agricolo (-0,3%). La forza lavoro al I semestre 2016 è stata composta da 7 milioni e 602mila persone (il 29,3% del totale nazionale), in aumento dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il numero di occupati è salito a 6 milioni e 135mila persone (+2,8%) ed è diminuito il numero di disoccupati (-2,8%; -4,1% nel Centro-Nord e -3,5% in Italia). Il tasso di occupazione è salito al 44%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso portandosi al 19,3%; diminuisce ulteriormente anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 57,4% a 48,8%) mentre sale leggermente quello di disoccupazione femminile (da 21,7% a 22,1%). Per quanto riguarda invece le relazioni commerciali, nei primi sei mesi del 2016 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari a 42,3 miliardi di euro, in calo del 7,4% rispetto ai primi sei mesi del 2015; le importazioni sono state pari a 21,2 miliardi (-13,6%) e le esportazioni pari a 21,1 miliardi (-0,1%).
Al secondo trimestre del 2019 nel Mezzogiorno sono attive 1 milione e 696 mila imprese, il 33% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al valore del 2018, il dato è in lieve calo (-0,1%); in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-1,2% a 1.127.446 unità) e delle società di persone (-2,6% a 179.210), crescono considerevolmente le società di capitali (+5,4% a 334.846 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Fatta eccezione per le costruzioni (+0,2%) sono in calo i principali settori, con il commercio con un -1,1%, le attività manifatturiere con un -1,0% e l’ agricoltura con un -0,7%. La forza lavoro del Mezzogiorno nel secondo trimestre del 2019 è stata composta da 7 milioni e 588mila persone (il 29,1% del totale nazionale), in calo dell’1,6% rispetto al secondo trimestre 2018. Il numero di occupati è sceso a 6 milioni e 276mila persone (-0,3%), così come il numero dei disoccupati a 1 milione e 312mila unità (-7,3% contro -11,2% nel Centro-Nord e -9,3% in Italia). Il tasso di occupazione si è mantenuto costante al 45,3%, mentre il tasso di disoccupazione è lievemente diminuito portandosi al 17,3%; in calo è stato anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 51,4% a 48,4%) e quello di disoccupazione femminile (da 21% a 19%). Per quanto riguarda invece le relazioni commerciali, nel corso dei primi sei mesi del 2019 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari a oltre 50,5 miliardi di euro, in calo dell’1,6% rispetto all’analogo periodo del 2018; le importazioni sono state pari a 26,5 miliardi (-1,2%) e le esportazioni pari a 23,9 miliardi (-2,2%).
Al II trimestre 2012 nel Mezzogiorno sono attive circa 1.704.000 imprese, circa il 33% delle imprese attive in tutta Italia; in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-1,3% a 1.207.158 imprese) e quello delle società di persone (-0,7% a 210.506 imprese), crescono le società di capitali (+3,2% a 235.961 imprese). Il settore che ha registrato il calo maggiore delle imprese attive è stato quello agricolo (-3,6%), seguito dal manifatturiero (-1,8%) e dall’edilizia (-0,9%). Nel I semestre 2012 il Mezzogiorno ha registrato 50,8 mld di euro di interscambio commerciale con l’estero (-1,7% rispetto al I semestre del 2011). Le importazioni sono state pari a 27,8 miliardi (-7,9%) e le esportazioni pari a 23 miliardi (+7%). La forza lavoro nel Mezzogiorno al II trimestre 2012 è stata mediamente costituita da circa 7.530.000 persone (circa il 29,2% della forza lavoro totale italiana), in aumento del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2011. Mentre il numero di occupati si è ridotto (-0,6% a 6.245.000 persone), più di quanto si sia ridotto nel Centro-Nord (-0,1%) ed in Italia (-0,2%), è aumentato invece in modo consistente il numero dei disoccupati (+35,8% a 1.285.000 persone).
Al II trimestre del 2014 nel Mezzogiorno sono attive circa 1 milione e 677 mila imprese e rappresentano il 32,5% delle imprese attive in tutta Italia. Si evidenzia un calo rispetto al II trimestre del 2013 (-0,7%); riguardo alle forme giuridiche, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-1,5% a 1.170.231 imprese) e quello delle società di persone (-1,9% a 203.455 imprese), crescono le società di capitali (+4,1% a 253.239 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Il settore che ha registrato il calo maggiore delle imprese attive nel Mezzogiorno è stato quello agricolo (-3,0%), seguito dalle costruzioni (-2,3%) e dal manifatturiero (-1,7%). Nei primi tre mesi del 2014 il Mezzogiorno ha fatto registrare un interscambio commerciale con l’estero pari a circa 23 miliardi di euro, in calo del 4,0% rispetto ai primi tre mesi del 2013; le importazioni sono state pari a 12,8 miliardi (in calo del 4,5%) e le esportazioni pari a 10 miliardi di euro (in flessione del 3,3%).
La forza lavoro nel Mezzogiorno al primo trimestre 2014 è stata composta mediamente da 7 milioni e 300mila persone (il 28,8% della forza lavoro totale italiana), in diminuzione dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il numero di occupati si è ridotto (-2,9% a 5 milioni e 782 mila persone) ed è aumentato il numero di disoccupati +7,2% (+5,8% nel Centro-Nord e +6,4% In Italia).
Il tasso di occupazione passa dal 42,3% nel primo trimestre 2013 al 41,3% nel 2014, mentre il tasso di disoccupazione è aumentato portandosi al 21,7%; aumentano ulteriormente, rispetto al corrispondente trimestre del 2013, anche il tasso di disoccupazione giovanile (60,9%) e quello di disoccupazione femminile (23,9%).
Al II trimestre del 2018 nel Mezzogiorno sono attive oltre 1 milione e 697mila imprese, il 32,9% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto allo stesso periodo del 2017, il dato è in aumento (+0,5%); in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-0,7% a 1.140.741 unità) e delle società di persone (-2,4% a 184.014), crescono considerevolmente le società di capitali (+6,6% a 317.792 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Fatta eccezione per l’agricoltura che cresce dello 0,4%, sono in calo i principali settori con un -0,6% per il manifatturiero, un -0,3% per le costruzioni ed un -0,5% per il commercio.
La forza lavoro del Mezzogiorno alla fine del II trimestre del 2018 è stata composta da 7 milioni e 709 mila persone (il 29,3% del totale nazionale), in aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2017. Il numero di occupati è salito a 6 milioni e 293mila persone (+2,2%), mentre il numero dei disoccupati è sceso a 1 milione e 416mila unità (-3,2% contro +0,9% nel Centro-Nord e -1,2% in Italia). Il tasso di occupazione è salito al 45,3%, mentre il tasso di disoccupazione è lievemente diminuito portandosi al 18,4%; in calo è stato anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 51,7% a 51,4%) e quello di disoccupazione femminile (da 21,9% a 21,0%).
Per quanto riguarda invece le relazioni commerciali, al II trimestre del 2018 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari ad oltre 51,4 miliardi di euro, in aumento del 6,8% rispetto al periodo analogo del 2017; le importazioni sono state pari a 26,9 miliardi (+7,5%) e le esportazioni pari a 24,5 miliardi (+6,1%).
Al terzo trimestre del 2020 nel Mezzogiorno sono attive 1 milione e 712mila imprese, il 33,2% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al corrispondente valore del 2019, il dato è in lieve aumento (+0,7%); in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-0,2% a 1.125.585 unità) e delle società di persone (-2,1% a 174.950), crescono considerevolmente le società di capitali (+5,3% a 356.619 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Fatta eccezione per le costruzioni (+1,9%), il numero di imprese attive risulta in calo in tutti i principali settori, con commercio e agricoltura che registrano rispettivamente un -0,4% ed un -0,3%. Stabile il comparto delle attività manifatturiere.
La forza lavoro nel terzo trimestre del 2020 è stata composta da 7 milioni e 365mila individui (il 29% del totale nazionale), in calo dell’1,7% rispetto al terzo trimestre del 2019. Il numero di occupati è sceso a 6 milioni e 139mila persone (-2,2%), mentre il numero dei disoccupati è salito a 1 milione e 226mila unità (+0,7% contro +17,2% nel Centro-Nord e +8,6% in Italia). Il tasso di occupazione ha registrato un calo portandosi al 44,9%, mentre è aumentato il tasso di disoccupazione, al 16,6%; in crescita è anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 48,4% del 2018 a 45,5% del 2019) e quello di disoccupazione femminile nel terzo trimestre 2020 (19,9%, da 18,4% del II trimestre 2019).
Nel corso dei primi nove mesi del 2020 il Mezzogiorno ha registrato esportazioni pari a 31,1 miliardi di euro, in calo del 15,6% rispetto all’analogo periodo del 2019. Con riferimento ai principali comparti manifatturieri, in termini di export, gli unici a far registrare andamenti in crescita sono l’alimentare (+7,2% con 4,5 miliardi di euro tra gennaio e settembre 2020) e il farmaceutico (+13,4%, 2,6 miliardi). Prodotti petroliferi (-39,7%) e tessile-abbigliamento (-31,3%) sono, invece, i settori con le performance peggiori.
A fine 2016 nel Mezzogiorno sono attive circa 1 milione e 686 mila imprese, il 32,8% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al 2015, il dato è in aumento (+0,4%); in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-0,4% a 1.153.730 unità) e delle società di persone (-2,5% a 190.844), crescono le società di capitali (+5,7% a 288.152 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Due i settori in calo, manifatturiero e costruzioni con rispettivamente -0,9% e -0,8%; in leggero aumento l’agricoltura (+0,1%).
La forza lavoro nel 2016 è stata composta da 7 milioni e 527mila persone (il 29,2% del totale nazionale), in aumento del 2% rispetto al 2015. Il numero di occupati è salito a 6 milioni e 51mila persone (+1,7%) ed è aumentato il numero di disoccupati (+3,1%; -4% nel Centro-Nord e -0,7% in Italia). Il tasso di occupazione è salito al 43,4%, mentre il tasso di disoccupazione è aumentato portandosi al 19,6%; diminuisce invece il tasso di disoccupazione giovanile (da 54,1% a 51,7%) e sale leggermente quello di disoccupazione femminile (da 21,3% a 22,1%).
Per quanto riguarda invece le relazioni commerciali, nel 2016 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari a quasi 86,9 miliardi di euro, in calo del 4,1% rispetto al 2015; le importazioni sono state pari a 44 miliardi (-8,4%) e le esportazioni pari a 42,8 miliardi (+1,1%).
Il Bollettino Mezzogiorno 1-2020 mostra un quadro dell’arte, a fine 2019, in termini di Valore Aggiunto, tessuto imprenditoriale e contesto occupazionale, relazioni commerciale con l’estero e variabili creditizie. Negli ultimi mesi, tuttavia, l’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese (ma non solo) ha radicalmente e molto velocemente cambiato gli scenari economici rendendo, apparentemente, ormai superati i dati qui riportati. Essi rappresentano, tuttavia, la base da cui partire non solo per analizzare l’impatto di Covid-19, ma anche – e soprattutto – per tracciare i futuri percorsi di ripresa.
Le stime di tutti i principali Istituti economici parlano di un anno in recessione per il nostro Paese e l’impatto sui territori sarà, per forza di cose, diversificato a seconda delle caratteristiche intrinseche di ognuno, della dipendenza più o meno forte dai settori maggiormente colpiti dalla crisi e della capacità/velocità di ripresa che si metterà in campo.
In questo momento, fare delle previsioni sugli andamenti futuri – soprattutto a carattere regionale – è particolarmente difficile date le numerose incertezze ancora in essere. Ciononostante, SRM, da sempre attenta all’evoluzione delle dinamiche economiche delle regioni del Mezzogiorno, guarda con attenzione quello che sta accadendo e si pone l’obiettivo di analizzarne l’impatto fornendo nuove chiavi di lettura in vista della futura ripresa; il tutto partendo dalle informazioni ante-crisi qui riportate.
A fine 2018 nel Mezzogiorno sono attive 1 milione e 700 mila imprese, 1/3 delle imprese attive in Italia. Rispetto al 2017, il dato è in aumento (+0,3%); guardando alla forma giuridica, si riduce il numero delle imprese individuali (-0,9%) e delle società di persone (-2,3%), mentre crescono considerevolmente le società di capitali (+6,4%), una tendenza comune alle altre aree del Paese. Ad eccezione del comparto agricolo (+0,1%) si riduce il numero di imprese in tutti i principali macro-settori: commercio (-0,8%), manifatturiero (-0,6%) e costruzioni (-0,1%).
La forza lavoro del Mezzogiorno nel 2018 è risultata pari a 7 milioni e 564mila individui (il 29,1% del totale nazionale), in calo dello 0,4% rispetto al 2017. Il numero di occupati è salito a 6 milioni e 173mila persone (+0,8%), mentre il numero dei disoccupati è sceso a 1 milione e 391mila unità (-5,3% contro -5,1% nel Centro-Nord e -5,2% in Italia). Il tasso di occupazione è salito al 34,7%, e il tasso di disoccupazione è lievemente migliorato (al 18,4%, dal 19,4% del 2017); in miglioramento anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 51,4% a 48,4%) e quello femminile (da 21,8% a 20,9%).
Nel 2018 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari ad oltre 103,7 miliardi di euro, in aumento del 7,6% rispetto all’analogo periodo del 2017; le importazioni sono state pari a 54,5 miliardi (+9,5%) e le esportazioni pari a 49,3 miliardi (+5,5%).
Al secondo trimestre 2017 nel Mezzogiorno sono attive quasi 1 milione e 690 mila imprese, il 32,8% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al II 2016, il dato è in aumento (+0,4%); in particolare, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-0,5% a 1.148.917 unità) e delle società di persone (-2,2% a 188.593), crescono le società di capitali (+5,6% a 298.108 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Fatta eccezione per l’agricoltura che cresce dello 0,6%, sono in calo i tre principali settori con un -1% per il manifatturiero, un -0,4% per le costruzioni ed un -0,3% per il commercio.
La forza lavoro nel II trimestre 2017 è stata composta da 7 milioni e 621mila persone (il 29,4% del totale nazionale), in aumento dello 0,2% rispetto al II trimestre 2016. Il numero di occupati è salito a 6 milioni e 158mila persone (+0,4%) ed è sceso il numero dei disoccupati (-0,3%; -9,8% nel Centro-Nord e -5,1 in Italia). Il tasso di occupazione è salito al 44,2%, mentre il tasso di disoccupazione è diminuito portandosi al 19,2%; aumenta invece il tasso di disoccupazione giovanile (da 48,8% a 51,8%) e cala leggermente quello di disoccupazione femminile (da 22,1% a 21,9%).
Per quanto riguarda invece le relazioni commerciali, al secondo trimestre 2017 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari a quasi 48,1 miliardi di euro, in aumento del 13,8% rispetto al periodo analogo del 2016; le importazioni sono state pari a 25 miliardi (+18%) e le esportazioni pari a 23,1 miliardi (+9,5%).
Trimestrale Mezzogiorno è il bollettino statistico sull’economia delle regioni meridionali. Il primo trimestre 2011 fornisce informazioni sia congiunturali che strutturali sull’andamento economico di ciascuna regione e dell’area Mezzogiorno complessivamente, più il Lazio. Per ciò che concerne il Meridione, i segnali che vengono dai dati sull’export risultano incoraggianti, ma i dati relativi alla natalità e mortalità delle imprese evidenziano come sia in corso un marcato processo di selezione: il numero delle imprese attive (1,7 milioni) continua a ridursi rispetto al precedente trimestre (-0,8%).
Al III trimestre del 2013 nel Mezzogiorno sono attive circa 1 milione e 690 mila imprese e rappresentano il 32,5% delle imprese attive in tutta Italia. Si evidenzia un calo rispetto al III trimestre del 2012 (-1,1%); riguardo alle forme giuridiche, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-1,9% a 1.186.092 imprese) e quello delle società di persone (-1,8% a 206.932 imprese), crescono le società di capitali (+3,2% a 245.355 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Il settore che ha registrato il calo maggiore delle imprese attive nel Mezzogiorno è stato quello agricolo (-3,6%), seguito dalle costruzioni (-2,6%) e dal manifatturiero ( -2,1%). Nei primi nove mesi del 2013 il Mezzogiorno ha fatto registrare un interscambio commerciale con l’estero pari a circa 71 miliardi di euro, in calo dell’ 8,1% rispetto ai primi nove mesi del 2012; le importazioni sono state pari a 40 miliardi (in calo del 6,9%) e le esportazioni pari a 31,3 miliardi di euro (in flessione del 9,5%). La forza lavoro nel Mezzogiorno al terzo trimestre 2013 è stata composta mediamente da circa 7 milioni e 200mila persone (il 28,5% della forza lavoro totale italiana), in diminuzione del 1,9% rispetto allo stesso periodo del 2012. Il numero di occupati si è ridotto (-5,4% a 5 milioni e 875 mila persone) ed è aumentato il numero di disoccupati +17,3% (+12,5% nel Centro-Nord e +14,6% In Italia).
Nel corso dei primi nove mesi del 2011 le esportazioni del Mezzogiorno (30,3 miliardi di euro) sono aumentate del 14,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; l’incidenza sul totale dell’export italiano sostanzialmente stabile all’11,5%.
Per i dati relativi all’imprenditorialità, le imprese attive nel Mezzogiorno a dicembre 2011 sono risultate pari a circa 1,7 milioni, in calo dello 0,2% sul dato del trimestre precedente. Sul versante occupazionale, a settembre 2011 nel Mezzogiorno c’erano 6,2 milioni di occupati (il 27,2% degli occupati italiani), in calo dello 0,8% rispetto a giugno 2011; il tasso di occupazione è calato di 0,3 punti percentuali al 44,1%, ma resta ampiamente al di sotto di quello nazionale (56,9%). Il tasso di disoccupazione migliora dal 13,1% del II trimestre al 12,4% del III trimestre 2011 (7,6% il dato per l’Italia). Infine, per quanto concerne il mercato creditizio, a settembre 2011 gli impieghi nel Mezzogiorno sono risultati pari a circa 293,6 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto ai dati di giugno (+0,4%).
In base ai dati del III trimestre 2014, nel Mezzogiorno sono attive circa 1 milione e 680mila imprese, il 32,5% delle imprese attive in tutta Italia. Rispetto al III trimestre del 2013 è stato registrato un calo nel dato (-0,6%); riguardo alle forme giuridiche, mentre si riduce su base tendenziale il numero delle imprese individuali (-1,4% a 1.169.740 imprese) e quello delle società di persone (-2,0% a 202.857 imprese), crescono le società di capitali (+4,4% a 256.111 imprese). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. Il settore che ha registrato il calo maggiore delle imprese attive nel Mezzogiorno è stato quello agricolo (-2,4%), seguito dalle costruzioni (-2,2%) e dal manifatturiero (-1,7%). Nei primi nove mesi del 2014 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari a un valore di 68,5 miliardi di euro, in calo del 4,4% rispetto ai primi nove mesi del 2013; le importazioni sono state pari a 38,3 miliardi (in calo del 4,7%) e le esportazioni a 30,2 miliardi di euro (in flessione del 3,9%). La forza lavoro nel Mezzogiorno al terzo trimestre 2014 è stata composta mediamente da circa 7 milioni e 300mila persone (il 28,5% della forza lavoro totale italiana), in aumento dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il numero di occupati si è ridotto (-0,4% a 5 milioni e 852mila persone) ed è aumentato il numero di disoccupati (+6,8%; +4,9% nel Centro-Nord e +5,8% In Italia). Il tasso di occupazione rimane stabile a 41,9% nel terzo trimestre 2014, mentre il tasso di disoccupazione è aumentato portandosi al 19,6%; aumentano ulteriormente, rispetto al corrispondente trimestre del 2013, anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 48,8% a 51,3%) e quello di disoccupazione femminile (da 20,1% a 22,2%).
Al I trimestre 2015, nel Mezzogiorno sono attive circa 1 milione e 662mila imprese, il 32,5% delle imprese attive in tutta Italia, con un calo dello 0,4% rispetto al I trimestre del 2014. Riguardo alle forme giuridiche, mentre si riduce il numero delle imprese individuali (-1,3% a 1.151.879 unità) e delle società di persone (-2,5% a 198.437 unità), crescono le società di capitali (+5,0% a 261.488 unità). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. I settori che hanno registrato il calo maggiore sono stati quello agricolo e quello delle costruzioni (entrambi con un -1,9%), seguiti dal manifatturiero (-1,6%). In calo è anche la forza lavoro che, composta mediamente da circa 7 milioni e 300mila persone (il 28,9% totale nazionale), fa registrare un -0,7% rispetto al I trimestre del 2014. Il numero di occupati è salito a 5 milioni e 852mila persone (+0,8% ) ed è diminuito il numero di disoccupati (-6,0%; -2,7% nel Centro-Nord e -4,2% In Italia). Il tasso di occupazione è aumentato a 41,7%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso portandosi al 20,5%; diminuiscono ulteriormente anche il tasso di disoccupazione giovanile (da 61,6% a 57,6%) e quello di disoccupazione femminile (da 23,7% a 21,8%).
Per quanto riguarda le relazioni commerciali, infine, nei primi tre mesi del 2015 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale con l’estero pari a 21,6 miliardi di euro, in calo del 5,4% rispetto ai primi tre mesi del 2014; le importazioni sono state pari a 11,7 miliardi (-8,2%) e le esportazioni pari a 9,9 miliardi (-1,8%).
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