21
Ott
2025
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I pilastri dell'economia siciliana e la ZES Unica come leva strategica per lo sviluppo territoriale

Si è tenuto a Siracusa il convegno "Investimenti, innovazione, credito. Il valore del Mezzogiorno e le opportunità della ZES Unica", organizzato da Intesa Sanpaolo e Confindustria, dove SRM ha illustrato dati e analisi sull'economia del Sud Italia e del territorio siciliano, con particolare riferimento alla sfida della Zona Economica Speciale.

Negli ultimi anni, le performance economiche del Mezzogiorno sono in recupero rispetto al Centro-Nord. L’Indice sintetico dell’economia meridionale ha raggiunto quota 541,3, in aumento di circa 70 punti rispetto al 2019, con un recupero di quasi 3 punti nel differenziale con il Centro-Nord (da 51 a 48,1 p.p.).

Le leve di questa ripresa includono l’occupazione che cresce di 5,5 punti percentuali rispetto al 2019, l’export che registra +30 punti percentuali rispetto al 2019 e gli investimenti, in forte accelerazione, con ulteriore spazio di crescita. Le stime SRM per il 2024 indicano una crescita del PIL dello 0,8%, superando le medie nazionali (+0,7%) grazie essenzialmente al ruolo degli investimenti.

Con il Mezzogiorno si rafforza anche il ruolo della Sicilia: per il 2024 si stima una crescita del Pil regionale dello 0,9%, lievemente superiore sia al dato della macroarea che a quello nazionale.

La regione esprime il 23,1% del Valore Aggiunto (vale a dire quasi 102 mld €) complessivo del Mezzogiorno. La struttura produttiva si caratterizza per un peso maggiore dell’agricoltura e dei servizi rispetto alla media meridionale e la manifattura gioca un ruolo rilevante con 19.722 imprese, oltre 89 mila occupati e 12,2 mld € di export.

La Sicilia si trova oggi di fronte a una sfida storica, ma anche a un’opportunità concreta: valorizzare le sue potenzialità economiche in chiave di sviluppo sostenibile e competitivo. In questo contesto, la ZES Unica rappresenta uno strumento di politica industriale potente e innovativo, capace di trasformare in profondità il tessuto produttivo della regione.

Non si tratta soltanto di misure fiscali o agevolazioni burocratiche, ma anche di un modello di crescita integrato, che punta a rendere più attrattivo il territorio per nuovi investimenti, favorire la nascita di nuove imprese, ampliare le dimensioni aziendali e rafforzare il tessuto imprenditoriale locale. L'obiettivo è chiaro: accrescere la densità produttiva, generare economie di scala, innovare i processi e attrarre capitale umano qualificato.

Affinché si colgano tutte le opportunità, è importante la presenza di un ecosistema locale che supporti lo strumento e contribuisca ad accrescere le probabilità di successo e le potenzialità di crescita.

Tali forze non mancano sul territorio. La Sicilia si caratterizza per la presenza di diversi pilastri già in evoluzione e potenzialmente rafforzabili grazie alla ZES:

  1. 4A+Pharma: 1,58 mld € di Valore aggiunto (16% del dato meridionale) e un export internazionale di 5,6 mld €, il 10% dell’area meridionale.
  2. Turismo: 17,3 milioni di presenze, in crescita del 5,5% rispetto al 2023 (media Mezzogiorno +5,1%). La permanenza media è quasi in linea alla media nazionale (3,0 notti contro 3,3); i turisti stranieri sono il 50,1% delle presenze complessive (contro una media Sud del 41,5%; Italia 54,5%). L’indice ICTR - indicatore calcolato da SRM a livello internazionale e che misura la competitività turistica delle regioni - colloca la Sicilia al 32° posto tra 98 regioni di Italia, Spagna, Francia e Germania.
  3. Economia del mare: porti e underwater: con tre AdSP e 12 porti, la regione movimenta 68,7 milioni di tonnellate di merce, 89 mila TEU e 17,3 milioni di passeggeri. La Sicilia è inoltre un hub strategico nazionale nei cavi sottomarini che collegano Europa, Africa e Asia, garantendo connettività ad alta capacità e bassa latenza.
  4. Energia e potenziale green: la regione è anche un’importante porta d'accesso per i nuovi flussi energetici: oltre la metà del gas importato via gasdotto dall’Italia è arrivato in Sicilia. Considerando il complesso delle fonti rinnovabili (eolico, fotovoltaico e bioenergie), la Sicilia è la seconda regione del Sud per MW di potenza installata con il 20% del totale.
  5. Innovazione e capitale umano: 3.248 imprese innovative, il 57,7% del totale imprese. In crescita il numero di Startup (+12,6% rispetto al 2020) e PMI innovative (+127,3%), con un ecosistema innovativo che si evolve. Da segnalare, in merito, che in Sicilia si contano 11 Fondazioni ITS per 6 aree tecnologiche.

Perché questo strumento possa realmente dispiegare tutto il suo potenziale, è indispensabile anche il sostegno di un ecosistema territoriale coeso e dinamico. Serve un ambiente fatto di istituzioni locali forti, infrastrutture moderne, un sistema educativo e formativo orientato al mercato del lavoro, reti logistiche efficienti, supporto al credito e - non ultimo - una visione condivisa tra pubblico e privato.

È in questa direzione che Intesa Sanpaolo e SRM si sono mossi, con un impegno concreto e strutturato: dalla partecipazione a missioni internazionali a workshop tecnici e seminari specializzati, fino alla predisposizione di un plafond specifico da 10 miliardi di euro dedicato agli investimenti nelle ZES. Si tratta di un contributo tangibile per accompagnare la trasformazione economica del Mezzogiorno e della Sicilia.

La consapevolezza condivisa è che la crescita non è un automatismo, ma il frutto di scelte strategiche, di collaborazione tra attori diversi e della capacità di cogliere le opportunità quando si presentano. La ZES Unica è una di queste. E la Sicilia - con le sue risorse, i suoi talenti e i suoi settori strategici - ha tutte le carte in regola per essere protagonista di questa stagione di rilancio.

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