A fine 2023 nel Mezzogiorno sono attive 1 milione e 728mila imprese, il 33,9% di quelle attive in Italia. Rispetto al 2022, il dato è in lieve calo (-0,5%); in particolare, mentre è diminuito il numero delle società di persone (-4% a 161.242 imprese) e delle imprese individuali (-1,2% a 1.102.957 unità), sono aumentate le società di capitali (+3,1% a 408.541 unità). Una tendenza analoga si riscontra anche nel Centro-Nord e in Italia. In termini settoriali, il numero di imprese attive è stato in crescita solo per le costruzioni (+0,6%), mostrando un calo per i restanti comparti: -2,6% per le imprese dell’agricoltura e -1,7% per le attività manifatturiere e del commercio.
La forza lavoro è stata mediamente composta da 7 milioni e 330mila individui (il 28,7% del totale nazionale), in aumento del 2,8% rispetto al dato del 2022. È cresciuto sia il numero di occupati, pari a 6 milioni e 306mila persone (+3,1%) che quello dei disoccupati, pari a 1milione e 24mila persone (+0,6% a fronte di un -8,6% nel Centro-Nord e un -4% medio in Italia). Il tasso di occupazione ha registrato un aumento portandosi al 42%, mentre quello di disoccupazione è lievemente calato attestandosi al 14%; in diminuzione anche il tasso di disoccupazione femminile (da 16,9% a 16,4%).
Per quanto riguarda il commercio con l’estero, infine, nel 2023 il Mezzogiorno ha registrato un interscambio commerciale (import + export) con l’estero pari a 143,5 miliardi di euro, in calo dell’1,5% rispetto al 2022; le importazioni sono state pari a 75,7 miliardi (-4,6%) e le esportazioni pari a 67,8 miliardi (+2,1%).
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