Le previsioni per il 2023 evidenziano per l’Italia un pieno recupero dei flussi turistici e un’incoraggiante ripartenza soprattutto per il Mezzogiorno che raggiungerà un totale di quasi 88 milioni di notti trascorse (il 101,5%, rispetto ai dati del 2019). Le prospettive per l’immediato futuro lasciano buone speranze per il settore turistico meridionale ma profonde sono le «mutazioni» e forte è l’attenzione ai nuovi driver di sviluppo quali sostenibilità e ambiente in primis, elementi di cui tener conto per preservare e migliorare la propria competitività.
Da parte delle imprese meridionali c’è maggiore consapevolezza che investire sia l’unica via per crescere: la survey di SRM, evidenzia che oltre il 50% delle imprese turistiche ricettive del Sud nell’ultimo triennio ha effettuato investimenti (in Italia il 46%). Inoltre, le imprese meridionali stanno comprendendo la rilevanza della sfida della sostenibilità (ESG) e della digitalizzazione. Il 46% delle imprese meridionali (35% in Italia) intende accrescere gli investimenti su tali obiettivi che ad oggi nel solo Mezzogiorno si stimano essere pari a 170mln di euro. Le imprese indicano una crescita di tali investimenti nel prossimo triennio di oltre il 7%.
Si guarda quindi al futuro con massima attenzione agli investimenti ESG ed ambientali ma si è anche consapevoli di dover recuperare in formazione e crescita dimensionale. A questi si aggiunge la necessità di creare destinazioni sempre più diversificate e di qualità - ma allo stesso tempo accessibili- al fine di favorire la destagionalizzazione e l’impatto economico sul territorio. Mentre alla governance pubblica, le imprese chiedono soprattutto una maggiore semplificazione delle procedure burocratiche ed una infrastrutturazione tecnologica e digitale.
Concludendo, se il turismo meridionale nel contesto europeo è già oggi ben posizionato in termini di competitività turistica - ben 6 regioni sono al di sopra della media europea UE4 Italia, Spagna, Francia e Germania - ci sono, quindi, ancora margini di miglioramento per crescere sia in termini quantitativi che qualitativi.
Riforme, progettualità e risorse si legano tra loro per il successo della filiera turistica. Su questa strada va anche il PNRR ma occorre ricordarsi che si vince tutti insieme.
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